Disegno:
procedimento compositivo che può rappresentare un'opera d'arte in sé o
la fase preparatoria o iniziale di un'opera, sia pittorica, che
scultorea che architettonica. In pittura, il D. è integrato al processo
operativo sia nella sua forma di fase preliminare sia nel suo aspetto
compiuto di contorno delle forme. I pittori del Trecento e del
Quattrocento erano soliti tracciare sulla tavola le linee di contorno,
all'interno delle quali stendevano successivamente il colore. Per gli
affreschi, essi realizzavano le sinopie (le preparazioni con ocra rossa
del D.), che costituivano allo stesso tempo il progetto e la fase
iniziale dell'opera. In una figurazione dipinta, è estremamente
difficile stabilire dove finisca il D. ed inizi la pittura, poiché anche
lo spessore del tratto di contorno può rappresentare una macchia di
colore e anche il colore può essere ridotto a linea ed ha, comunque, un
limite di contorno, un margine lineare. Ciò non ha impedito, nella
storia della pittura, un dibattito stilistico tra i sostenitori della
prevalenza del D., cioè della linea, sul colore e i sostenitori della
prevalenza del colore sulla linea. Ne è un esempio la contrapposizione
tra Ingres e Delacroix: il primo sostiene che il «D. è la probità
dell'arte» e staglia le forme in contorni nitidi e chiari; il secondo
sostiene che «il pregio del quadro sta nell'indefinibile» e che «la
fredda esattezza non costituisce l'arte».
Questa
contrapposizione rappresenta anche la base della diversità
dell'estetica neoclassicista rispetto a quella romantica: per la prima,
la precisione della linea incarna il bisogno di rigore e di ordine; per
la seconda, il colore costituisce il mezzo per esprimere la carica
emozionale e sentimentale dell'artista. Ma non si deve pensare che
l'identificazione della linea con il razionalismo e del colore con il
soggettivismo sia un elemento definitivo nella storia della pittura;
essa rappresenta piuttosto una tendenza che può talora emergere, ma non
un canone scontato. Esistono, ad esempio, pittori come Toulouse-Lautrec,
Rousseau, Matisse e Dalì, che si servono di contorni esatti e nitidi
per esprimere il proprio mondo interiore ed irrazionale.
Scrittori e opere, Marchese Grillini
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senza titolo, olio su tela 1996 - Gianluca Salvati |