Questo
scritto indaga la vita dell’illustre pittore, già maresciallo
dell’Aeronautica Militare, Silvestro Carusone. Il Carusone, proviene da
un paese di Terra di Lavoro (Ce), ovvero lo stesso pueblo della signora Maria, spettabile moglie di Franco Chirico.
Dopo
aver militato all’aeroporto militare di Grazzanise, il Carusone ha
deciso di dedicare la sua intera esistenza all’arte pittorica
figurativa. Figuratevi che dal 1994 al 1999 il pittore si reca
regolarmente all’accademia di Belle Arti di Napoli per seguire i corsi
di disegno con la modella, Lory. L’accademia di Belle Arti di Napoli
dista da casa sua una cinquantina di chilometri. Cosicché ogni qual
volta il Carusone Silvestro abbia voglia di disegnare la modella Lory,
macina un centinaio di chilometri. Se non è spirito di dedizione questo?
Che forse nel casertano l’arte non va di moda?
Da quelle parti non esistono studi di pittori e corsi di disegno?
Può
darsi, intanto è vero che quella provincia ha una vocazione
particolarmente fascistoide: ci sono più caserme che esseri umani...
Detto
ciò, bisogna pur ricordare che in quel periodo, cioè dal ‘94, il corso
frequentato dal Carusone viene definito da qualcuno il “gruppo degli
anarchici”...
Un
personaggio che insiste particolarmente su questa definizione, oggi si
beccherebbe come minimo una denuncia, è il professore di pittura
dell’Accademia, Luigi Pierno, su cui torneremo con calma...
Per
quanto riguarda l’aspetto stilistico, il Carusone, riesce a metter su,
con disegno lento e ponderato, le linee principali della fisionomia di
Lory. Ma il migliore apporto il pittore lo esprime nella coloritura.
Quando lo cogli con il pennello in mano, ti accorgi che il suo sguardo
diviene meno ponderato e smaccatamente pratico. Le sue campiture, per lo
più a base di colori terrosi, ricoprono progressivamente la figura a
partire dai margini... Dopo un po’ non capisci se hai a che fare con dei
nudi o delle larve...
Questo
stile rientra a pieno titolo nelle innumerevoli tecniche
dell’Insabbiamento Aulico, appreso dal Carusone in anni e anni di dura
disciplina.
Ma vediamo come il Maestro Silvestro definisce la propria arte.
“
Il suo stile NAIF accompagnato dagli studi pratici sulla modella “Lory”
fatti nell’accademia di belle arti di Napoli, gli permettono di
dipingere nelle sue tele soggetti di grande forza espressiva ,sia nelle
forme che nel colore. Nelle sue esperienze nel campo dell’estemporanee e
l’amore per i grandi spazi lo portano a girare l’Italia ed a
immortalare nelle sue tele luoghi di grande fascino...