Uomo che saluta - olio su tela 1996

Uomo che saluta - olio su tela 1996
Esposto nel 1997 (c'era quel coniglio di Piero Golia) - coll. Franco Chirico

Saul Bellow 1997: funzione dell'arte

Io non propongo assolutamente niente. Il mio unico compito è descrivere. I problemi sollevati sono di ordine psicologico, religioso e - pesantemente - politico. Se noi non fossimo un pubblico mediatico governato da politici mediatici, il volume della distrazione forse potrebbe in qualche modo diminuire. Non spetta a scrittori o pittori salvare la civiltà, ed è uno sciocco errore il supporre che essi possano o debbano fare alcunché di diverso da ciò che riesce loro meglio di ogni altra cosa. […] Lo scrittore non può fermare nel cielo il sole della distrazione, né dividere i suoi mari, né colpire la roccia finché ne zampilli acqua. Può però, in determinati casi, interporsi tra i folli distratti e le loro distrazioni, e può farlo spalancando un altro mondo davanti ai loro occhi; perché compito dell’arte è la creazione di un nuovo mondo.
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domenica 6 luglio 2014

Gianluca Salvati: mostra personale - Spazio Arte

Gianluca Salvati, mostra personale 1999

È ammirevole, in Gianluca Salvati, la lunga e tenace preparazione con cui egli è giunto a questa sua prima mostra personale. Un percorso di affinamento non strettamente codificato (benché abbia frequentato per qualche anno la Scuola Libera del Nudo all'Accademia di Belle Arti di Napoli), ma sempre teso al miglioramento espressivo, con un peculiare interesse di ricerca per il colore. 

 Dal punto di vista stilistico Salvati ha trovato certamente dei legami con una linea figurativa che ha manifestato il suo rigoglio in Germania specialmente negli anni ottanta, pur connotandosi come fenomeno internazionale, e di cui nel corso di quest'ultimo decennio si sono avute riprese e sviluppi, anche in Italia. 

Tuttavia la velocità deformante del racconto - che è propria di questo filone - non preclude nel nostro giovane pittore, come dicevamo, un'attenzione meditata al colore, qui indagato nelle potenzialità espressive di una gamma ridotta, e l'interesse - non scevro riteniamo, delle suggestioni inglesi di un Peter Howson - a chiudere in maniera plastica e monumentale la figura, sovente presentata in attitudini atletiche, quasi titaneggianti. 

 Un risultato compiuto (ma, naturalmente non conclusivo) si ha dunque in queste opere esposte, in cui l'artista si rivela come temperamento espressionista vigoroso.

Paolo Mamone Capria

lunedì 30 giugno 2014

Paolo La Motta e i cani | Ottobre rosso

Tra i quadri che portai alla collettiva dell'ottobre 1999, c'erano i miei cani, Kira e Manta. In realtà solo Manta era il mio cane (e che cane!), mentre Kira era sua madre. Dei due quadri Kira era il mio preferito. Innanzitutto per la posa assai plastica che avevo immortalato con una foto. Inoltre, quel lavoro l'avevo costruito a partire da un quadro astratto che avevo ammirato in una galleria: un dipinto bianco e nero basato su una geometria decisamente euclidea, che nella mia tela era diventato un tappeto. Con questo non intendevo svilire l'astrazione, anzi, quel tappeto rappresentava il cuore del quadro. Lavorando a Kira, infatti, avevo rielaborato il drammatico ricovero di 4 anni prima all'ospedale Cardarelli, poi al Cotugno. Di fatto più un odissea che un ricovero. Non mi rendevo conto quando l'ho dipinto, l'ho capito solo in seguito.
Dunque Kira era un quadro concluso. E funzionava piuttosto bene, direi... Era piaciuto al Papari, a La Motta che mi loderà per anni i cani. Il Mamone ne decantò "i rossi cardinalizi...". In effetti ero stato fortunato, anni prima avevo fatto scorte di tubetti della Pallard, una ditta di colori che era fallita. Anche se non c'era molta scelta, per lo più rosso carmine e verde smeraldo, avevo scoperto che quei tubetti ad olio possedevano una resa formidabile, dunque ne acquistai quasi tutte le rimanenze. A buon rendere: negli anni in cui facevo incetta di quei colori la mia tavolozza era molto diversa, variava dal blu al nero, dal giallo ocra al bianco. I rossi non esistevano quasi nei miei quadri, se non come terre. E non esistevano i verdi. Cosicché avevo fatto un piccolo investimento per il futuro... Ed avevo visto bene. Il 1999 è stato l'anno dei rossi. Successivamente ho sfruttato anche le scorte di verde.
Alla collettiva esponevo i lavori fatti per la personale di aprile, ma a quel punto erano abbastanza chiari per me: sapevo quali funzionavano senza ombra di dubbio e quali avrei fatto bene a cestinare. Quelli buoni funzionano tutt'oggi.

Kira, olio su tela 1999 - Gianluca Salvati


martedì 5 novembre 2013

Welcome to Artworld | "Good - Piero Golia c'era...", olio su tela

In America il mercato dell’arte si fa anche istituzione, più di quanto sia mai successo altrove. Ed è proprio nel passaggio dal mondo dell’arte ad Artworld (un ambiente artificiale che somiglia a un parco a tema) che Hughes individua i prodromi della crisi creativa americana di cui egli è ora il cronista più lucido.
L’era dell’ansietà con l’inizio della guerra in Vietnam, porta con sé il rifiuto della bravura tecnica, che le scuole d’arte americane scontano ancora adesso. Nei leggeri anni Ottanta, la distruzione del mercato dell’arte si camuffa da boom: prezzi inflazionati, musei costretti dalla competizione a vendere invece che a comprare, case d’asta dove si prestano i soldi ai compratori, giornali che dimettono la funzione critica per farsi bollettini pubblicitari, il gergo postmodernista alla Baudrillard.
 Niente a confronto di quello che è successo poi: “Se l’idea di gusto sembrava fuori moda negli anni Ottanta, nei Novanta divenne un concetto offensivo, poiché si porta dietro l’idea della discriminazione, che a sua volta, come si sa, è egemonica e sessista”.
E’ vero, con le quotazioni si sgonfiano anche personaggi come Jeff Koons e Julian Schnabel, “un rotondeggiante e presuntuoso pittore che una volta si paragonò a Giotto e Van Gogh”. Ma ciò che resta è solo l’arte delle identità politicamente corrette, “quella che consente il piacere di essere radicali, senza i suoi rischi”.


Good - Piero Golia c'era..., Gianluca Salvati 2012

gianluca salvati

gianluca salvati
Gianluca Salvati - Lotta di cani

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