Dal
momento che Piero Golia non ha mai fatto menzione del suo periodo di
apprendistato all'Accademia di Belle Arti di Napoli (1995-1997),
comincio a domandarmi perché il Nostro abbia rimosso un'esperienza così
ricca ed esclusiva. Specialmente considerando l'assiduità della sua
presenza con il gruppo degli anarchici. Trattandosi di un evidente caso
di rimozione, vediamo se può essere di aiuto la psicoanalisi...
Rimozione:
termine della psicanalisi che indica l'"espulsione ed esclusione dalla
coscienza" di pensieri, immagini, ricordi, sentiti come pericolosi
dall'Io, che perciò se ne difende relegandoli nell'inconscio. La
rimozione è il principale meccanismo inconscio di difesa dell'Io. Così
Freud la descrive "L'Io percepisce una richiesta istintuale proveniente
dall'Es alla quale vorrebbe resistere poiché sospetta che il suo
appagamento potrebbe essergli pericoloso, in quanto capace di provocare
una situazione traumatica, una collisione con il mondo esterno a cui non
saprebbe tener testa dal momento che gliene mancano ancora le forze.
L'Io si comporta quindi con il pericolo derivante dall'istinto come se
si trattasse d'un pericolo esterno: intraprendendo un tentativo di fuga,
ritirandosi da questa porzione dell'Es e abbandonandola al proprio
destino dopo averle negato tutto l'aiuto che solitamente fornisce ai
moti istintuali [...] Con l'aiuto della rimozione l'Io segue il
principio del piacere, che altrimenti è solito correggere, ma ne deve
subire le conseguenze; queste consistono nel fatto che l'Io vede ormai
definitivamente ridotta la propria sfera d'influenza. Il moto istintuale
rimosso sarà d'ora in avanti isolato, abbandonato a se stesso,
inaccessibile, ma anche non influenzabile. Esso procederà per la propria
strada".
Scrittori e opere, Marchese/Grillini – ed. La Nuova Italia