Uomo che saluta - olio su tela 1996

Uomo che saluta - olio su tela 1996
Esposto nel 1997 (c'era quel coniglio di Piero Golia) - coll. Franco Chirico

Saul Bellow 1997: funzione dell'arte

Io non propongo assolutamente niente. Il mio unico compito è descrivere. I problemi sollevati sono di ordine psicologico, religioso e - pesantemente - politico. Se noi non fossimo un pubblico mediatico governato da politici mediatici, il volume della distrazione forse potrebbe in qualche modo diminuire. Non spetta a scrittori o pittori salvare la civiltà, ed è uno sciocco errore il supporre che essi possano o debbano fare alcunché di diverso da ciò che riesce loro meglio di ogni altra cosa. […] Lo scrittore non può fermare nel cielo il sole della distrazione, né dividere i suoi mari, né colpire la roccia finché ne zampilli acqua. Può però, in determinati casi, interporsi tra i folli distratti e le loro distrazioni, e può farlo spalancando un altro mondo davanti ai loro occhi; perché compito dell’arte è la creazione di un nuovo mondo.
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domenica 18 settembre 2016

Religione e religiosità, di Albert Einstein | Franco Chirico massone del Cammino Neocatecumenale

Sui miei blog parlo spesso del "sant'uomo" Franco Chirico, che in realtà rappresenta l'esatto opposto del significato di santità. Il Cammino Neocatecumenale, a cui il "sant'uomo" è strettamente vincolato, è una setta di tipo fascio-massonico, interessata come tale a forme di controllo e manipolazione degli individui.
Dunque, per poter chiamare le cose e i fatti con il loro nome, bisogna innanzitutto comprendere cos'è la religione ed in che modo si configura.

Religiosità: modo personale, soggettivo di vivere il rapporto con Dio, con il sacro o semplicemente con l'universo. Un esempio efficace si può trovare nelle seguenti parole di Einstein: "Voi troverete difficilmente uno spirito profondamente devoto alla scienza che non abbia un suo prorio sentimento religioso. Si tratta però di una religiosità diversa da quella dell'uomo semplice. Per quest'ultimo Dio è un essere di cui si cerca la bontà e si teme il castigo; la sublimazione di un sentimento simile a quello che nutre il bambino verso il padre; un essere col quale si stabilisce, per così dire, un rapporto personale, per quanto rispettoso esso sia. Al contrario, lo scienziato è penetrato dal senso della causalità universale. Il futuro per lui è altrettanto necessario e determinato del passato, e la morale non ha nulla di divino, ma è un fatto puramente umano. Il suo sentimento religioso assume la forma dello stupore estatico di fronte all'armonia delle leggi della natura, rivelandogli una intelligenza talmente superiore che, confrontata ad essa, tutto il pensiero e l'agire degli uomini appare come un riflesso del tutto insignificante. Questo sentimento è il principio che lo guida nella sua vita e nel suo lavoro nella misura in cui egli può elevarsi al di sopra della schiavitù dei suoi egoistici desideri. Un tale sentimento è certamente assai vicino a quello che hanno provato gli spiriti religiosi di tutti i tempi". (Albert Einstein - 1957)
Scrittori e opere, Marchese/Grillini – ed. La Nuova Italia

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Gianluca Salvati - Lotta di cani

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