Uomo che saluta - olio su tela 1996

Uomo che saluta - olio su tela 1996
Esposto nel 1997 (c'era quel coniglio di Piero Golia) - coll. Franco Chirico

Saul Bellow 1997: funzione dell'arte

Io non propongo assolutamente niente. Il mio unico compito è descrivere. I problemi sollevati sono di ordine psicologico, religioso e - pesantemente - politico. Se noi non fossimo un pubblico mediatico governato da politici mediatici, il volume della distrazione forse potrebbe in qualche modo diminuire. Non spetta a scrittori o pittori salvare la civiltà, ed è uno sciocco errore il supporre che essi possano o debbano fare alcunché di diverso da ciò che riesce loro meglio di ogni altra cosa. […] Lo scrittore non può fermare nel cielo il sole della distrazione, né dividere i suoi mari, né colpire la roccia finché ne zampilli acqua. Può però, in determinati casi, interporsi tra i folli distratti e le loro distrazioni, e può farlo spalancando un altro mondo davanti ai loro occhi; perché compito dell’arte è la creazione di un nuovo mondo.

lunedì 26 novembre 2012

Piero Armenti & Antonio Nazzaro: storie di ordinaria disinformazione


In un' intervista ad Antonio Nazzaro, ex impiegato dell'Istituto Italiano di Cultura di Caracas, Piero Armenti offre l'ennesimo saggio di ordinaria disinformazione:


In particolare quando chiede al Nazzaro che elementi ha per la sua “autodenuncia” e questi gli risponde che alla Bolivar y Garibaldi, accettano di tutto, compreso (lui) professori non abilitati e senza titoli. Mentre al Codazzi, sotto la mala gestione di Anna Grazia Greco, continua il Nazzaro, prendono solo professori abilitati... 
Piero Armenti resta in silenzio per qualche infinito secondo a questa patetica affermazione. Piero Armenti sa bene, a meno che non abbia seri problemi di amnesia (in tal caso sarebbe bene che cambiasse lavoro) che al Codazzi c'era una percentuale risibile di insegnanti abilitati. In particolare, nell'anno scolastico 2004/2005, su un totale di 6 insegnanti provenienti dall'Italia, c'ero solo io con l'abilitazione. 
L'anno successivo eravamo in 2.
M, la collega che viveva affianco alla casa di Piero Armenti, per esempio, lei non era abilitata. Immagino che in due anni di quasi convivenza questa informazione gli sarà arrivata. Inoltre, è altrettanto curioso che Piero Armenti ignorasse le denunce piovute sul Codazzi da parte di quel gruppo di insegnanti, M. compresa.
Sarebbe interessante sapere per quale motivo a Piero Armenti stanno tanto a cuore quel branco di escualidos idioti dell' “Agustin Codazzi”.


l'intervista ad Antonio Nazzaro è di Piero Armenti, l'apprendista


sabato 24 novembre 2012

Minerva Valletta e la señora Baffone: "Il problema" - Escuela Agustin Codazzi Caracas

Quando Lucia Veronesi ci fece ritirare i volantini in cui, almeno, si spiegavano le ragioni di  proteste e probabili scioperi da parte di noi insegnanti, mi salì un'incazzatura unica. Non mi andava di fargliela passare liscia a quei lestofanti della Giunta Direttiva. Cosicché, su due piedi, inventai una contromossa. Feci scrivere un problema per casa in cui si descrivevano, per sommi capi, i motivi di conflitto con quei delinquenti in doppiopetto. In sintesi, dei professori erano stati chiamati da alcuni imbroglioni in Venezuela. E dopo, gli imbroglioni, per non smentirsi, non volevano pagare i professori...
Era appena una piccola parte della verità, neanche la cima dell'iceberg, ma era l'inizio di qualcosa.
Da quel momento in poi, tra me e loro ci sarebbe stata la guerra: da allora, quegli infami un problema ce l'avevano per davvero... il problema ero io.


Das Problem, Selbstporträt
 
Quella sera ci fu l'ennesima riunione perditempo con quei mangia pane a tradimento, dell'associazione delinquenziale senza scopo di lucro “Agustin Codazzi” (con conto cifrato su banca svizzera, la Credìt Suisse – filiale di Lugano). 
Prima che entrassimo, alcuni elementi della Giunta erano chiusi in una sala a discutere. Dire che discutevano è un eufemismo: in realtà, a giudicare dal trambusto di voci, pareva che si stessero scannando. Non li avevo mai sentiti gridare, avevano dei modi molto cardinalizi: sempre abbottonati e felpati, difficilmente gli sfuggiva una parolina in più; quella sera, invece, erano molto alterati e stavano gridando. 
Quando ne uscì Guido Brigli mi fece addirittura pena tanto era conciato: sembrava che l'avessero appena picchiato.


Autoritratto, penna su carta - Gianluca Salvati

 
Colpiti e affondati, dunque: il problema era andato a segno...  Ed era appena l'antipasto.
Il “problema” ebbe il merito di far venire fuori i diversi attori di quella patetica farsa
Le gemelline dell'intrigo, Minerva Valletta e Adline Borges, il giorno successivo provarono inutilmente ad attaccarmi, dimostrando come fossero legate mani e piedi a quei filibustieri cerebrolesi della Cricca Codazzi e la sua dirigente Anna Grazia Greco.
Fu una vera sorpresa riscontrare quanto le due gemelline, Adline Borges e Minerva Valletta, si identificassero con quella feccia. 
Altrettanto curiosa è la posizione assunta da Minerva Valletta 2 anni dopo, ad appena 4 giorni dal mio rientro dal Venezuela in Italia nel settembre 2008...


Minerva Valletta, moglie dell'autista dell'Ambasciata italiana signor Bagordo

Il giorno seguente, la preside, Lucia Veronesi, mi convocò per chiedermi spiegazioni: “Cosa c'è che non va? - le dissi – Non ho fatto il nome di nessuno (di quei cornuti figli di puttana), ma se non fosse completamente persuasa, farò aggiungere la formuletta: ogni riferimento a fatti reali e a persone esistenti è puramente casuale”
Caso chiuso.

Lucia Veronesiun lievissimo battito d'ali



lunedì 19 novembre 2012

Massoneria | Escuela Agustin Codazzi: "Nulla dies sine linea" | Bruno Teodori - Gli speciali del Corriere | Lucia Veronesi

Il cervello negli Usa, il cuore in Italia

"Nulla dies sine linea" - american staffordshire terrier

[...]  Bruno Teodori é il preside della scuola italiana “Agustin Cudazzi” di Caracas , una delle due piú grandi (l’altra é la “Bolivar y Garibaldi”) della capitale, in cui si studia la nostra lingua. Ma la “Cudazzi” é l’unica scuola italiana legalmente riconosciuta. Un osservatorio privilegiato perciò, quello di Teodori, per capire i giovani italovenezuelani.
«Soprattutto quelli della terza generazione hanno stabilito un legame molto forte con l’Italia», dice. «Ce ne accorgiamo dal numero crescente di iscrizioni. É un legame sentimentale che ha tante e intuibili motivazioni. Il richiamo razionale é esercitato invece dagli Stati Uniti».

Murales, acrilici su parete 2010 - Gianluca Salvati

In che senso? Teodori: «Nel senso che la presenza culturale ed economica gli Stati Uniti qui é altrettanto forte. Cosa vuole, sono al di là del Mare dei Caraibi, diciamo un’ora di volo. Moltissimi giovani, venezuelani toutcourt e italovenezuelani, vanno lì a studiare e inevitabilmente ne tornano influenzati, soprattutto dalle dinamiche economiche, e dai tanti aspetti del business possibile». E allora, preside? «E allora, possiamo dire che i giovani italovenezuelani hanno il cervello negli Stati Uniti e il cuore in Italia. Ma non considero questa circostanza una limitazione, anzi».
Perché? «Perché il pragmatismo statunitense unito alla fantasia, all’inventiva e alla sensibilità italiane possono tornare utili a tutti nel momento in cui questi giovani diventeranno dei manager: al Venezuela, agli Stati Uniti e all’Italia. Nell’epoca in cui sono tramontati i nazionalismi culturali e sono stati abbattuti gli steccati ideologici, dobbiamo pensare a un nuovo soggetto sociale che abbia in sè il meglio del passato e il meglio del futuro. Mi sembra che i giovani italovenezuelani, con il cervello negli States e il cuore in Italia, rappresentino quello che cerchiamo».

Paseo por la calle, olio su tela 1997 - Gianluca Salvati

Nella notte tropicale l’aereo fa un lungo giro prima di imboccare la rotta per l’Australia. Caracas è laggiù, foresta di luci che si allontana. La Svizzera dei Caraibi cerca di uscire dalla stagione dei rimpianti: lo fa scommettendo ancora sugli italiani. Solo che questa volta toccherà ai figli e ai nipoti rincorrere il futuro.

La caduta, olio su tela 1996 -  Gianluca Salvati

venerdì 16 novembre 2012

Lucia Veronesi e los escualidos del Codazzi | Quell'armata Brancaleone di imbranati - Anna Grazia Greco, Caracas

Cricca Codazzi: due escualidos che litigano per un posto al sole
Come ho già avuto modo di scrivere, il secondo anno (2005/06) al Codazzi proseguì con lo stesso andazzo dell'anno precedente: nessun contratto, nessuna risposta. Con l'aggravante che l'unico contratto propostoci verso ottobre, era in valuta locale, e, per come era concepito, ci avrebbe portato via un terzo dello stipendio. Insomma, quei geni della cricca Codazzi erano proprio una gran massa di teste vuote: non solo non ci avevano avvisato prima della novità della valuta locale, ma pretendevano anche di specularci sopra. Roba da mandarli al diavolo. 
(Di questo ovviamente potevamo anche ringraziare Anna Grazia Greco, la fuorilegge, che manipolava il tutto e poi restava a vedere cosa accadeva...)
La nostra obiezione alla firma di quel contratto-truffa, senza alcun preavviso, fece si che quei cani della Giunta Direttiva del Codazzi lo prendessero a pretesto per non pagarci affatto. Infatti durante il secondo anno non ricevemmo stipendio per ben 4 mesi!

rovine
Quando il livello di schifo misto a disillusione raggiunse il limite, organizzammo una serie di proteste che coinvolgevano anche l'utenza: i genitori degli alunni. Avevamo preparato uno scritto, che un dato giorno avremmo consegnato in classe.
La cosa fu intercettata dalla presidenza, qualcuno aveva fatto una soffiata e i volantini furono sequestrati; chi non li aveva consegnati, fu scoraggiato a farlo. Io, per esempio non avevo avuto neanche lo sfizio di consegnarne uno. Tanto lavoro per nulla. 
Ovviamente la preside, Lucia Veronesi, era in prima linea, completamente contraria alla nostra azione, ma non è che potesse agire diversamente. Non la si poteva paragonare alla Greco o a quelli della Giunta, c'era un abisso fra lei e loro: Lucia Veronesi era fatta di tutt'altra pasta...

Lucia Veronesi, stencil art (Oaxaca - Mexico)

martedì 13 novembre 2012

Daniele Marconcini - Lucia Veronesi | Politica culturale in Venezuela

L'A.M.M. incontra i Lombardi del Venezuela

Bradipo,  Parque de l'Oeste, Caracas

COMUNICATO 1 
Si è svolto a Mantova un incontro tra l'Associazione Mantovani nel Mondo guidata dal Presidente, Daniele Marconcini e dal Vicepresidente, Antonello Confente e una delegazione proveniente dal Venezuela, formata dal Presidente dei Lombardi Gianni Cappellin dalla rappresentante della Camera di Commercio italo-venezuelana Lidia Bruttini e dalla rappresentante del Comites di Caracas Rosita Belgiovane De Di Geronimo. La riunione è stata giudicata della massima importanza dall'Associazione,considerato il grave clima tensione che vive il Venezuela che a breve dovrà affrontare un referendum per la revoca del mandato al Presidente Chavez. Un clima che vede il totale isolamento istituzionale della comunità lombarda a cui Marconcini, in qualità di rappresentante del Consiglio Regionale nella Consulta dell'Emigrazione, ha espresso la sua solidarietà e il suo impegno affinchè sia data la dovuta attenzione ai problemi che essa ha. Si è quindi deciso di creare un gruppo venezuelano - lombardo con sede a Milano che segua e affronti i i bisogni dei nostri corregionali. A tale proposito si invitano tutti coloro che sono interessati in Italia a contattare l'A.M.M. Il primo obbiettivo è quello di predisporre una proposta socio-assistenziale simile a quella in fase di elaborazione che verrà presentata per l'Argentina, facendo un censimento dei bisogni,favorendo i gemellaggi tra Ospedali venezuelani e lombardi. L'AMM inoltre appoggerà il progetto per la costruzione di una struttura sanitaria di pronto intervento, predisposta dalla Fondazione presieduta dalla signora Rosita B. Di Geronimo verificando presso la Regione Lombardia la fornitura di apparecchiature sanitare dismesse che potranno essere inviate in Venezuela. A conclusione dell'incontro l'Associazione dei Lombardi in Venezuela ha dato l'adesione al Portale dei Lombardi, predisposto dall'AMM, con finanziamento regionale, per stimolare un'aggregazione dei lombardi venezuelani anche in Italia e per dare la massima diffusione alle problematiche della comunità.
COMUNICATO 2 

Salviamo le scuole italiane in Venezuela
L'AMM ha ricevuto dalla delegazione dell'Associazione dei Lombardi in Venezuela, guidata dal Presidente Gianni Cappelin, un'appello a favore della Scuola Italiana Agostino Codazzi di Caracas, riconosciuta dal Governo italiano. Quest'ultima sta vivendo infatti un periodo particolarmente difficile per le turbolenze politiche che hanno determinato una forte svalutazione della moneta locale che ha scoraggiato le iscrizioni alla scuola da parte di molti giovani. Il presidente Guido Brigli ha indirizzato a Marconcini una richiesta da inoltrare alla Regione Lombardia affinchè essa inserisca la scuola in eventuali progetti culturali e di formazione con la possibilità di concedere borse di studio universitarie. Inoltre è stata sottolineata l'esigenza che la Scuola possa avere i propri titoli di studio riconosciuti in Venezuela con un ampliamento delle materie al fine di ampliare la gamma delle possibilità formative della stessa. L'AMM ha messo in contatto la delegazione lombarda con il Ministro Tremaglia.
Ricordiamo, grazie ad una nota pervenutaci dalla Preside Lucia Veronesi dell'Associazione Civile Scuola Agostino Codazzi, che il primo nucleo della Scuola "Agustin Codazzi" risale al 1936 quando un maestro invitato dal Governo italiano cominciò a fare lezioni a molti bambini italiani diventati in seguito eminenti professionisti in Venezuela. Dopo la seconda guerra mondiale sorse il progetto di fondare una istituzione il cui fine fosse l'educazione di bimbi di famiglie italiane. La Scuola fu fondata nel 1951 e funzionò come scuola elementare nella zona est di Caracas sino all'acquisto della "Quinta Elisa", complesso situato presso l'Avenida Los Pinos della Florida dove tutt'ora funziona parte dell'attuale struttura scolastica. Nel 1956 la scuola media "Leonardo da Vinci" e il Liceo "Venezuela" furono riconosciuti legalmente dal Ministero degli Affari Esteri (MAE) per cui le due scuole poterono funzionare con programmi italiani. Fin dal primo momento della sua fondazione la Scuola Augustin Codazzi tra i tanti obbiettivi ne ha avuto uno fondamentale, stabilito statutariamente nella "Asociacìon Civil Escuela Agustin Codazzi", e cioè quello di "mantenere nei bambini e adolescenti e per riflesso nelle loro famiglie, l'amore per il paese di origine, l'Italia, e per la cultura italiana.". Attualmente funziona la Scuola Elementare "Oscar Molinari", la Scuola Media "Leonardo da Vinci" e il Liceo Scientifico "Venezuela", parificate come scuole italiane con Comunicazione ministeriale n.267/26839. Recentemente è stato attivato il Liceo Internazionale della Comunicazione.
L'AMM lancia un appello a tutto il mondo del volontariato degli italiani all'estero e alle istituzioni nazionali e regionali per salvare questo grande patrimonio italiano in Venezuela.

domenica 11 novembre 2012

Bruno Teodori e la capra, dirigente Mae al Codazzi prima di Anna Grazia Greco

Ogni qual volta ci si lamentava della pessima gestione della scuola Agustin Codazzi di Caracas, il pensiero andava a Bruno Teodori. Alcuni colleghi, me compreso, non avevano conosciuto il dirigente Mae Bruno Teodori, ma non era necessario perché la fama della sua equanimità persisteva: era un dato acquisito e tangibile. Quando invece c'era Anna Grazia Greco, già primadonna al liceo Cicognini di Prato, le cose hanno preso tutt'altra piega...
Non è una questione di genere, ovviamente, ma di capacità. Anna Grazia Greco era inadatta per quel ruolo, mi domando tutt'oggi chi ce l'abbia piazzata lì. Quella fuorilegge...


Ad ogni modo, noialtri sembravamo tanti figli orfani, orfani e  nostalgici, di Bruno Teodori. Ora, non sono in grado di stabilire cosa sia successo in quel 2004, quando il dirigente è venuto a mancare, ma, col senno di poi, quella vicenda mi risulta più torbida di tante altre accadute in quell'ambientino di serpenti a sonagli. Sulla scorta di quell'esperienza, sarei tentato dal dire che le persone veramente valide rappresentano un problema per il regime
Non di questo ha bisogno il potere, specie se si tratta di un potere tutto chiacchiere e distintivo. In tal caso, una persona valida rappresenta indubbiamente un intralcio: il regime predilige di fatto le capre agli elementi validi. 

Analisi comparativa fra un buon dirigente e una capra

Una capra non fa domande. Non ragiona. Nel caso ragionasse, si tratterebbe di pensieri molto elementari e schematici. Insomma il regime non ha bisogno di menti capaci di pensiero autonomo bensì di meri esecutori: meno sale in zucca hanno e meglio sono...
Povera Italia...

martedì 6 novembre 2012

Storia di un quadro: "Le Pharaon", olio su tela

"No comment!"


Il quadro Le Pharaon è un olio su tela realizzato a Caracas fra il febbraio e il maggio del 2005. Il dipinto si ispira sia a quell'autentico capolavoro che è il Cristo morto di Andrea Mantegna sia alla foto di Che Guevara ammazzato dai fascisti al soldo degli yankee.

Il tema non è casuale, pochi mesi prima di realizzarlo, tra il Natale 2004 e l'epifania 2005, avevo subito un avvelenamento che mi aveva tenuto appeso ad un filo per diversi giorni.
Non solo l'avvelenamento non era un fatto casuale ma era piuttosto eccezionale che per quei tempi, chiamato da una funzionaria del Ministero degli Esteri, fossi ancora senza contratto di lavoro; di conseguenza, dal 27 ottobre ero diventato clandestino a tutti gli effetti.
Clandestino e moribondo.

Come ho capito in seguito, non era un caso che fossi stato chiamato ad insegnare a Caracas dalla funzionaria del Ministero degli Esteri, Anna Grazia Greco. Questo trattamento anticostituzionale da parte di una dirigente della Pubblica Amministrazione, non ha impedito nel 2008, ad alcuni porci fascisti di quello stesso ministero, detto anche Farnesina, di diffamarmi. 
Ero ritornato a Caracas per riscuotere l'assegno della causa vinta contro il Codazzi e, a causa di costanti attenzioni da parte di certa gentaglia appartenente alla controparte, mi ero rivolto prima alle istituzioni italiane presenti sul territorio e successivamente all'unità di crisi ministero stesso, contattata dai miei familiari. E quale sorpresa vedere che tutte le mie affermazioni venivano costantemente distorte e rivolte contro di me, in sostanza quegli infami patentati mi stavano facendo passare per paranoico, quelle specie di impotenti, cornuti figli di troia che si nascondono dietro l'istituzione del Ministero degli Affari Esteri. 

Non avevo immaginato che potesse esserci un'unica mafia a gestire il tutto da Roma al Venezuela. Ma tant'è: non si finisce mai d'imparare...
Le sorprese non finiscono qui.

Al mio arrivo a Caracas nel 2004, avevo scoperto che un conoscente dei miei genitori, l'editore dei catecumeni Franco Chirico, aveva famiglia proprio nel quartiere dove avevo trovato lavoro e abitazione. 
Franco Chirico, quel sant'uomo, ha sempre minimizzato sulla questione sia coi miei genitori che con i miei familiari.
Di fatto, quando ho conosciuto nel 2008 la nipote di Franco Chirico, la sensazione che quella tipa insignificante fosse un presenza piuttosto familiare, ovvero di aver avuto quella sciacquetta davanti ai coglioni in diverse occasioni, ecco quella sensazione lì è stata molto netta e precisa.
Franco Chirico è il principale editore della setta cattolica dei catecumeni ed è amico di Kiko Arguello.
Kiko Arguello, già ex pittore fallito, è il leader dei catecumeni e loro santino ante litteram

sabato 3 novembre 2012

Storia di un quadro | Ritratto a la Monet - Aeroporto militare di Grazzanise - Terra di Lavoro

Nulla dies sine linea, Aeroporto militare di Grazzanise - Terra di Lavoro, 1988

La foto risale al mese di marzo del 1988, e, per quanto scattata con una macchina fotografica di bassa qualità, rappresenta un momento particolarmente significativo. Durante quel periodo, infatti, ho maturato la decisione di approfondire la nobile arte della pittura. 
Questa foto rappresenta, in un certo senso, l'appunto di un proposito in seguito attuato.

gianluca salvati

gianluca salvati
Gianluca Salvati - Lotta di cani

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