CARACAS-
L’odissea della Codazzi continua. Venerdì 5 settembre i genitori e la
giunta direttiva si sono incontrati nelle installazioni della scuola.
Una riunione infuocata, cui ha preso parte anche la direttrice didattica
dell’ambasciata, Anna Greco. Il nuovo responsabile amministrativo,
Eleonora Vaccaro, ha presentato su lamine power point lo stato finanziario della più antica delle scuole italiane in Venezuela. Con numeri e grafici ha mostrato come la Codazzi
è in difficoltà economiche, ma chiedere soccorso allo Stato italiano è
inutile. Il contributo che arriva è vincolato agli stipendi dei
professori italiani, non dovrebbero comunque arrivare più di cinque
giovani insegnanti. Che la Codazzi
debba fare da sé, lo ha confermato anche Anna Greco. Ha ribadito come
questa sia una scuola paritaria ma non statale, quindi rilascia titoli
validi in Europa, ma economicamente deve sostenersi da sola.
Si
è cercato di ricucire lo strappo tra la giunta direttiva guidata da
Giovenco (oramai a fine mandato) e i genitori “ribelli”, guidati da
Minerva Valletta. Sono stati quest’ultimi l’anno scorso a decidere di
non pagare le rette, dopo che vennero raddoppiate nel giro di un anno, a
distanza di tre mesi: settembre poi dicembre.
Quattro,
cinque famiglie hanno poi impuntato i piedi, si sono rivolti al
ministero dell’Educazione venezolano per ottenere il blocco
dell’aumento.La retta da pagare adesso è circa 770 BsF, non potrà essere
modificata durante l’anno. Nel caso ce ne fosse bisogno, verranno
concordati contributi aggiuntivi con i genitori.
I
problemi principali da affrontare ora sono due. Le spese legali per
fare ricorso contro il ministero dell’Educazione, circa 200.000 BsF.
Soldi che purtroppo graveranno sulle spalle dei genitori. Bisogna poi
verificare caso per caso chi ha saldato i debiti dell’anno passato, si
procederà poi all’iscrizione. Intanto riapre regolarmente la scuola, a partire da martedì 8 settembre.
Pubblicato il 07 settembre 2008 da Piero Armenti - 7/9/08
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