Uomo che saluta - olio su tela 1996

Uomo che saluta - olio su tela 1996
Esposto nel 1997 (c'era quel coniglio di Piero Golia) - coll. Franco Chirico

Saul Bellow 1997: funzione dell'arte

Io non propongo assolutamente niente. Il mio unico compito è descrivere. I problemi sollevati sono di ordine psicologico, religioso e - pesantemente - politico. Se noi non fossimo un pubblico mediatico governato da politici mediatici, il volume della distrazione forse potrebbe in qualche modo diminuire. Non spetta a scrittori o pittori salvare la civiltà, ed è uno sciocco errore il supporre che essi possano o debbano fare alcunché di diverso da ciò che riesce loro meglio di ogni altra cosa. […] Lo scrittore non può fermare nel cielo il sole della distrazione, né dividere i suoi mari, né colpire la roccia finché ne zampilli acqua. Può però, in determinati casi, interporsi tra i folli distratti e le loro distrazioni, e può farlo spalancando un altro mondo davanti ai loro occhi; perché compito dell’arte è la creazione di un nuovo mondo.
Visualizzazione post con etichetta accademia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta accademia. Mostra tutti i post

sabato 12 marzo 2016

Piero Golia e il corso del Libero Nudo all'Accademia di Belle Arti di Napoli

Dal momento che Piero Golia non ha mai fatto menzione del suo periodo di apprendistato all'Accademia di Belle Arti di Napoli (1995-1997), comincio a domandarmi perché il Nostro abbia rimosso un'esperienza così ricca ed esclusiva. Specialmente considerando l'assiduità della sua presenza con il gruppo degli anarchici. Trattandosi di un evidente caso di rimozione, vediamo se può essere di aiuto la psicoanalisi...

Rimozione: termine della psicanalisi che indica l'"espulsione ed esclusione dalla coscienza" di pensieri, immagini, ricordi, sentiti come pericolosi dall'Io, che perciò se ne difende relegandoli nell'inconscio. La rimozione è il principale meccanismo inconscio di difesa dell'Io. Così Freud la descrive "L'Io percepisce una richiesta istintuale proveniente dall'Es alla quale vorrebbe resistere poiché sospetta che il suo appagamento potrebbe essergli pericoloso, in quanto capace di provocare una situazione traumatica, una collisione con il mondo esterno a cui non saprebbe tener testa dal momento che gliene mancano ancora le forze. L'Io si comporta quindi con il pericolo derivante dall'istinto come se si trattasse d'un pericolo esterno: intraprendendo un tentativo di fuga, ritirandosi da questa porzione dell'Es e abbandonandola al proprio destino dopo averle negato tutto l'aiuto che solitamente fornisce ai moti istintuali [...] Con l'aiuto della rimozione l'Io segue il principio del piacere, che altrimenti è solito correggere, ma ne deve subire le conseguenze; queste consistono nel fatto che l'Io vede ormai definitivamente ridotta la propria sfera d'influenza. Il moto istintuale rimosso sarà d'ora in avanti isolato, abbandonato a se stesso, inaccessibile, ma anche non influenzabile. Esso procederà per la propria strada".
Scrittori e opere, Marchese/Grillini – ed. La Nuova Italia

Lory, corso del Libero Nudo frequentato da Piero Golia

giovedì 29 ottobre 2015

Piero Golia all'Accademia di Belle Arti di Napoli | Le istituzioni umanistico-rinascimentali e la cultura italiana

Accademia: istituzione umanistico-rinascimentale italiana, poi diffusasi in tutta Europa e giunta fino a noi: le accademie furono libere associazioni di dotti (scienziati, artisti, letterati) nate con l'intento di promuovere la cultura e di garantire la comunicazione fra intellettuali. Spesso protette da regnanti e mecenati, esse si dotarono nel corso del Cinquecento, di precisi statuti e di finalità specifiche (teatrali, editoriali, filosofiche, scientifiche, ecc.). Fra le più famose ricordiamo l'Accademia platonica di Firenze, riunita attorno alla personalità di Marsilio Ficino, l'Accademia della Crusca (fondata nel 1583), che a partire dalla fine del Cinquecento esercitò una funzione puristica in ambito linguistico; l'Accademia dei Lincei (1603) e l'Accademia del Cimento (1657-67), nate con finalità scientifiche; l'Accademia d'Arcadia, che dominò il gusto letterario del primo Settecento. Il modello italiano ispirò in Europa altre grandi istituzioni nazionali come l'Académie Francaise, la Royal Society, l'Accademia prussiana delle scienze.
In campo artistico, la prima accademia venne creata nel 1562 a Firenze. Ne fu promotore Giorgio Vasari, che ottenne dal duca Cosimo I il permesso di destinare un luogo al dibattito teorico e all'apprendimento artistico, cui venne dato il nome di Accademia del Disegno.
Nell'intento di Vasari l'Accademia aveva lo scopo di raccogliere le esperienze artistiche disseminate e produrre un'attività pratica e teorica capace di dare nuovo impulso e soprattutto un crescente prestigio alla produzione delle arti. Nelle intenzioni di Cosimo I, invece, l'Accademia aveva lo scopo di esercitare un controllo sull'attività artistica, legandola saldamente agli interessi della dinastia medicea. All'inizio, dunque, l'accademia nacque sulla base di una coincidenza di interessi tra artisti, desiderosi di avere uno spazio di elaborazione culturale, e potere politico, interessato a dare a tale elaborazione una precisa funzione di sostegno al proprio operato e ad evitare ogni eventuale gesto di autonomia o di ribellione da parte degli artisti. Questi interessi, però, col tempo si rivelarono contraddittori, e nelle numerose accademie che si formarono sul modello fiorentino finì col prevalere l'aspetto burocratico-amministrativo ed istituzionale.
Questa evoluzione contribuì a svuotare le accademie del loro iniziale slancio creativo e a trasformarle in corporazione, allineate al gusto ufficiale ed alla politica culturale delle classi dominanti. Ed infatti il termine "accademico" nel XIX secolo finì per assumere un significato deteriore, riferito ai caratteri conformisti e subalterni della produzione artistica.
Un discorso a parte va fatto per la accademie private, fiorite nel XVI secolo sul modello dell'esperienza fiorentina, ma caratterizzate da una maggiore autonomia nei confronti del potere politico. Tra queste, la più famosa fu quella bolognese degli Incamminati, fondata dai Caracci alla fine del Cinquecento.
Scrittori e opere, Marchese/Grillini – ed. La Nuova Italia

Piero Golia all'Accademia di Belle Arti di Napoli - 1997
 

gianluca salvati

gianluca salvati
Gianluca Salvati - Lotta di cani

Lettori fissi