Uomo che saluta - olio su tela 1996

Uomo che saluta - olio su tela 1996
Esposto nel 1997 (c'era quel coniglio di Piero Golia) - coll. Franco Chirico

Saul Bellow 1997: funzione dell'arte

Io non propongo assolutamente niente. Il mio unico compito è descrivere. I problemi sollevati sono di ordine psicologico, religioso e - pesantemente - politico. Se noi non fossimo un pubblico mediatico governato da politici mediatici, il volume della distrazione forse potrebbe in qualche modo diminuire. Non spetta a scrittori o pittori salvare la civiltà, ed è uno sciocco errore il supporre che essi possano o debbano fare alcunché di diverso da ciò che riesce loro meglio di ogni altra cosa. […] Lo scrittore non può fermare nel cielo il sole della distrazione, né dividere i suoi mari, né colpire la roccia finché ne zampilli acqua. Può però, in determinati casi, interporsi tra i folli distratti e le loro distrazioni, e può farlo spalancando un altro mondo davanti ai loro occhi; perché compito dell’arte è la creazione di un nuovo mondo.

sabato 25 ottobre 2014

Enrico Cajati nel ricordo di Salvatore Vitagliano | Pittura figurativa contemporanea

Moderato al nutrirsi e a ogni altro avere che non fosse la sua parola, che spendeva sempre ovunque e volentieri per onor del vero e amore di giustizia, Enrico si concesse un’unica eccezione: qualche puntatina al lotto. Ma quelli erano esami preliminari, il settimanale confronto col fato: lui, uomo profeta, divinatore e mago, da buon napoletano, spendeva a volte qualche mille lire per verificare l’esattezza delle sue percezioni, e da assistito qual era, ebbe spesso a trarne vantaggio.

Untitled,  olio su tela - Gianluca Salvati 1996

[..] Basso, trasandato, brutto e perspicace, era capace di sorprendere chiunque e a tutti distribuiva fiammeggianti scintille del suo sapere. Gentile con l’onesto, forte coi forti, amico con gli amici, nemico coi nemici dell’arte, alla fine, quasi a consolar se stesso, fu sempre coi perdenti. Dell’animo degli umani nulla gli sfuggiva.  Ai curiosi perdigiorno, agli invadenti, ai troppo sicuri di sé, quando gli chiedevano di poter visitare il suo atelier, dava sempre un altro indirizzo che non era poi tanto distante da quello reale e in questo v’era forse uno scopo ben preciso: come i grandi maestri Zen, per entrare nel suo Tempio (i sottoscala di Santa Teresa), dovevi quantomeno superare delle prove e la prima e più importante era quella di trovare il luogo, e com’era difficile: quante volte in tanti ci hanno girato intorno, molti (i più pazienti) aspettarono anni prima di inoltrarsi in esso, altri, a meno che il destino non li guidasse o fossero dei fortunati, non lo trovarono mai.
Salvatore Vitagliano (artista)

gianluca salvati

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Gianluca Salvati - Lotta di cani

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